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La caffeina, un alcaloide naturale presente in grandi quantità nel caffè (soprattutto se robusta), è la protagonista indiscussa quando si parla di digestione. Questa sostanza, infatti, è responsabile della maggioranza degli effetti digestivi che si manifestano dopo l'assunzione di un caffè. Ma quali sono i vantaggi di questa relazione? Scopriamolo insieme, ma prima vediamo più nel dettaglio che cos'è la caffeina.
La caffeina: un alcaloide dalle molteplici proprietà
La caffeina è un alcaloide naturale che si trova in diverse piante, tra cui il caffè, il tè, il cacao e la cola. È la sostanza psicoattiva più consumata al mondo, apprezzata per la sua capacità di stimolare il sistema nervoso centrale, ridurre la fatica e migliorare la concentrazione e l'attenzione. Ma la caffeina non è solo un eccitante: essa svolge un ruolo importante anche nel processo digestivo. Infatti, stimola la secrezione di acido cloridrico nello stomaco, facilitando la digestione, e promuove la motilità intestinale, aiutando a prevenire la stitichezza. Inoltre, l'assunzione regolare di caffeina può aumentare la sensibilità all'insulina, contribuendo a regolare i livelli di zucchero nel sangue. Nonostante i suoi benefici, è importante ricordare che la caffeina può avere effetti collaterali se consumata in eccesso, tra cui insonnia, nervosismo e tachicardia. Pertanto, è consigliabile consumarla con moderazione, tenendo conto delle proprie esigenze e tolleranze individuali.
La caffeina e la secrezione di acido cloridrico
Uno dei principali vantaggi della caffeina è la sua capacità di indurre una ipersecrezione di acido cloridrico a livello gastrico. Questo fenomeno aiuta la funzionalità degli enzimi acido-dipendenti dell'apparato digerente, risultando particolarmente utile nelle persone che soffrono di ipocloridria, una condizione collegata ad una riduzione della secrezione di acidi gastrici. Inoltre, la caffeina stimola anche la produzione di saliva, ricca di amilasi salivare, un enzima che permette una iniziale degradazione degli amidi già in cavità gastrica.
La caffeina e la motilità intestinale
Un altro aspetto positivo della caffeina è la sua capacità di promuovere la motilità intestinale. Una ricerca svedese ha mostrato come l'assunzione di un caffè sia in grado di stimolare l'attività motoria del colon esattamente come un pasto di 1000 kCal. Questo effetto risulta molto utile nei pazienti con stitichezza cronica, aiutando a regolarizzare il transito intestinale.
La caffeina e il controllo della glicemia
L'assunzione cronica di caffè è in grado di aumentare la sensibilità delle cellule dell'organismo all'ormone insulina, favorendo un miglior controllo della glicemia. Di conseguenza, si riduce il rischio di tutte le possibili componenti della sindrome metabolica. Per questo motivo, la letteratura scientifica consiglia di assumere anche 3 caffè al giorno (ovviamente senza zucchero) nei pazienti con steatosi epatica e altre malattie, anche croniche.
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